domiciliare e territoriale
Nella cooperativa Carovana il Servizio di Educativa Domiciliare e Territoriale nasce dalla lunga esperienza maturata nel corso della storia ventennale delle sue comunità educative residenziali e diurne. Esse hanno sperimentato come, per un numero sempre maggiori situazioni, fosse necessario ed efficace, nelle diverse fasi dell’accoglienza in struttura (iniziale, centrale, conclusiva), lavorare in modo sempre più specifico e puntuale, con i bambini/ragazzi accolti e con le loro famiglie, nel loro ambiente di vita. Gli interventi domiciliari si sono quindi inizialmente integrati all’interno di percorsi di accoglienza residenziale o diurna, oggi possono nascere anche come percorsi esclusivamente di tipo domiciliare e territoriale.
- Ad oggi il Sedt della Cooperativa è un intervento il cui focus è posto sulla protezione del legame tra il bambino, i membri della sua famiglia e il suo ambiente di vita, con i seguenti obiettivi: salvaguardare, migliorare e/o rinforzare tali legami;
- valorizzare le risorse presenti nel nucleo famigliare;
- accompagnare il processo di costruzione di risposte positive (competenze e strategie) ai bisogni evolutivi del bambino da parte delle figure genitoriali in maniera progressivamente più autonoma.
chi?
a chi è rivolto il servizio
Si rivolge a famiglie con ragazzi dai 9 ai 14 anni in situazione di vulnerabilità.
come?
come viene realizzato
L’intervento domiciliare/territoriale può essere realizzato come percorso a sé stante o come parte/ dispositivo attivato in una delle diverse fasi (inserimento, centrale, conclusione) di un progetto di accoglienza diurno o residenziale a favore del ragazzo e della sua famiglia.
Si caratterizza per la costruzione di un rapporto tra educatore e il nucleo famigliare, anche se in alcuni casi può essere preferibile la presenza di due figure educative (ad es. per evitare il rischio di un eccessivo e potenzialmente nocivo investimento in un’unica figura da parte del bambino e della famiglia, oppure per valorizzare le differenze di genere).
Dopo un periodo di osservazione il progetto viene co-costruito insieme al servizio sociale e alla famiglia del ragazzo; esso viene modulato sia a livello di orario che a livello di tipologia, a partire dai bisogni del bambino/adolescente e della famiglia individuati all’interno della cornice del Progetto Quadro fornita dal Servizio Sociale. L’intensità dell’intervento è variabile: generalmente maggiore nella fase iniziale dell’intervento, in graduale riduzione nelle fasi successive in ragione del raggiungimento progressivo degli obiettivi via via raggiunti.
Sono previsti dei momenti di follow-up da parte degli operatori della Cooperativa a distanza di sei mesi dalla conclusione del progetto. Questi momenti saranno concordati con servizio sociale e famiglia già dall’inizio del progetto e i risultati saranno discussi con essi.
dove?
dove viene realizzato
L’intervento si caratterizza per il suo dispiegarsi nei luoghi diffusi del contesto di vita della famiglia.
- nella residenza della famiglia, intesa non solo come casa, abitazione e spazio fisico, ma soprattutto come spazio di relazioni, relazioni da accompagnare, sostenere, rinforzare, curare.
- nel territorio di vita del bambino e del nucleo, inteso come spazio di crescita e di opportunità (scolastiche, educative, di socializzazione, di sport, di svago, di utilizzo dei servizi) del quale spesso le persone che accompagniamo hanno bisogno di riappropriarsi e/o re-integrarsi
- nei luoghi e nei tempi offerti dagli altri dispositivi della coop:
- per il figlio: usufruendo di spazi e tempi dalle comunità (pranzi, l’ora dei compiti, la notte...),
- laboratori didattici (es. teatro, yoga, laboratorio sulla gestione della rabbia, ecc), gruppi di confronto e crescita per adolescenti (Spazio Adolescenti) e preadolescenti (“Bella fra”)
- per i genitori: gruppo genitori, spazi neutri per lo sviluppo di competenze genitoriali affiancati
- da educatori professionali (es cucinare, fare lavatrici).
- per entrambi: attività ad hoc, pensati e attivati negli spazi dei servizi delle comunità, per lavorare sulla relazione tra genitori e figli.