Progetto Care Leavers
Il progetto Care Leavers è un progetto sperimentale di interventi su tutto il territorio nazionale in favore di coloro che, al compimento della maggiore età, vivono fuori dalla famiglia di origine sulla base di un provvedimento dell’autorità giudiziaria che li abbia collocati in comunità residenziali o in affido eterofamiliare. Il progetto è promosso dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali nell’ambito del Fondo per la Lotta alla Povertà e all’Esclusione Sociale ed è realizzato in collaborazione con l’Istituto degli Innocenti.
I protagonisti della sperimentazione, i cosiddetti care leavers, sono ragazzi e ragazze prossimi alla maggiore età e fino al 21° anno, residenti nel territorio dell’Ambito, per i quali non è previsto il rientro in famiglia d’origine ma l’opportunità di intraprendere un percorso di autonomia. Per ogni ragazzo viene attivato un accompagnamento da parte di un “tutor per l’autonomia” il quale si configura come facilitatore dei processi di crescita personale, sociale e relazionale, affiancando il/la ragazzo/a con l’obiettivo di favorire il raggiungimento dell’autonomia economica, abitativa e sociale all’interno del progetto di vita individuale. I care leavers hanno, inoltre, a disposizione una borsa per l’autonomia erogata al fine di permettere il raggiungimento dell’autonomia economica e abitativa del ragazzo/a. A seconda dei bisogni del care leavers, grazie a costanti confronti e condivisioni con l’equipe multidisciplinare (ass. sociale, educatore professionale, famiglia affidataria, tutor), viene stipulato e firmato dalle singole parti un progetto per l’autonomia che, a seconda del percorso, può essere orientato al completamento degli studi secondari superiori o formazione universitaria, alla formazione professionale o accesso al mercato del lavoro, all’avvio per una sperimentazione di autonomia abitativa. Tutti i passaggi del percorso educativo vengono co-progettati assieme al ragazzo/a stesso, che quindi viene posto al centro del proprio progetto come attore agente e responsabile della propria vita, piuttosto che come utente che “subisce” le decisioni di una equipe senza venire consultato. Far parte della sperimentazione diventa, per ogni ragazzo, un’occasione anche di dialogo, scambio e confronto reciproco tra le ragazze e i ragazzi sia mediante l’organizzazione di incontri di gruppo tra loro o con il tutor, sia mediante gli appuntamenti della Youth Conference a livello locale, regionale, nazionale. Tali appuntamenti sono utili per rilevare il punto di vista del gruppo ragazzi ai fini di una co-valutazione della sperimentazione a livello individuale e collettivo.
La Cooperativa Carovana a inizio anno ha partecipato al bando e vinto la gara d’appalto per conto dell’Ambito Comitato dei sindaci ex Ulss n. 15 Distretto Alta Padovana sulla base della proposta/progetto predisposta dal Servizio Protezione e Cura Minori dell’Az. U.L.S.S. n. 6 Euganea. Attualmente, quindi, il coordinatore del progetto assieme ad un tutor/educatore della Cooperativa stanno seguendo quattro ragazze che hanno scelto di partecipare attivamente alla sperimentazione e con ciascuna di loro è stato costruito un progetto per l’autonomia a partire dai loro bisogni e desideri di realizzazione. Rispetto a progetti di comunità territoriale rivolti a ragazzi con particolari fragilità, per i care leavers che si stanno affacciando alla vita adulta è centrale l’efficacia della rete territoriale, gli agganci con il territorio e la capacità di rendersi flessibili e aperti a nuove realtà sociali, culturali e professionali ancora da scoprire. Ad esempio, accompagnare a realizzare il sogno di ragazza alla pari negli Stati Uniti, implica per il tutor e la ragazza stessa la capacità di ricercare e attivare dispositivi esterni ad ampio raggio (Agenzie per Au Pair, corsi di potenziamento della lingua) che magari fino ad allora non erano mai stati presi in considerazione. È un percorso di crescita da entrambe le parti: anche la figura del tutor che affianca il ragazzo può percorrere strade ancora poco conosciute, che necessitano un’esplorazione congiunta. Proprio come accade nella vita reale: il percorso verso l’obiettivo, verso il proprio sogno è sempre in salita, a volte impervio e non sempre chiaro, ma conta molto la forza di volontà e la capacità di accettare anche i fallimenti, di saper confrontarsi e chiedere aiuto.
Veronica Conte (Tutor Care Leavers)